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Adamo Conobbe sua moglie la quale concepì e partorì Caino.. di poi partorì il figlio di lui Abele e Abele fu pastore di pecore; Caino, invece, agricoltore. Ed avvenne che dopo molto tempo Caino fece al Signore un’offerta dei frutti della terra, ed anche Abele offerse dei primogeniti del suo gregge e dei più grassi; ed il Signore benignamente guardò Abele ed i suoi doni; ma non volse lo sguardo a Caino ed ai suoi doni.. e Caino ne fu molto irritato, e il suo volto fu abbattuto… quindi condusse Abele nei campi e, saltatogli addosso, lo uccise.

Disse allora il Signore a Caino: “ dov’è Abele tuo fratello?”,  “non lo so; sono io forse il custode di mio fratello?” . E il Signore gli disse “che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dalla terra. .”

Così iniziano i primi sedici versi del quarto libro della Genesi, in cui il Dio degli ebraici punisce ed ammonisce Caino per il delitto compiuto segnandolo con vernice rossa, allontanandolo da ogni comune mortale ed avvertendolo di vegliare sul peccato che continuerà a ripresentarsi e a tentarlo: “Timshel” avverte Dio.

“timshel” è stato tradotto come “tu devi”, dando per secoli un significato di castigato dovere alla progenie di Dio, sebbene la corretta traduzione sia “tu puoi”. Ora il “tu puoi” consegna un altro destino a colui che lo riceve, che ha in sé la possibilità di farcela come di non farcela, padrone libero in coscienza di sé, nell’arbitrio indipendente esule da ogni castigo. Nell’errore di una “traduzione” alberga non solo il tradimento dalla verità ma il rischio di un destino diverso.